Estrema destra

Sul sito della Fondazione Farefuturo ci si chiede perchè Feltri & c. non fondano un partito di estrema destra nel quale dare finalmente sfogo alla loro vera natura.

Sapete cosa serve davvero alla destra italiana? Un partito di estrema destra. Di quella vera: xenofoba, populista, stracciona, sempre incazzata, con la bava alla bocca. Dura e pura. Senza tentennamenti. Con gli attributi. Maschilista, reazionaria, brutta e cattiva. Di quella che fa le manifestazioni contro gli immigrati. Di quella che raccatta i falliti della società. Di quella che urla i suoi slogan senza pensare, così per vedere l’effetto che fa.

[…]

E di quella che odia gli intellettuali, tutti, da qualsiasi parte stanno. Li odia perché è una destra semplice, dozzinale, sciatta. Strumentalmente ignorante. Che fa comizi. Sempre. Un’estrema destra alla Jean-Marie Le Pen, per intenderci. Un’estrema destra che si riconosce come tale, che non ha paura, che non si nasconde, che non fa finta di essere altro.

Ma io mi chiedo, una destra di questo tipo in Italia non esiste già? Non è forse questa la descrizione della maggioranza del Pdl, che lo sparuto gruppetto di cosiddetti “finiani” cerca di moderare e controbilanciare, senza grande successo? Le divisioni all’interno della maggioranza sono profonde, a livello culturale, e solo la debolezza della sinistra permette di continuare a governare. Ma quando Berlusconi non ci sarà più, che strada prenderà la destra italiana? Diventerà una destra europea, conservatrice ma moderata e ragionevole, o il berlusconismo sopravviverà al suo creatore?

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3 risposte a Estrema destra

  1. vitt80 ha detto:

    Io credo che tutti noi dovremmo augurarci che il berlusconismo non sopravviva al suo fondatore (cosa che, peraltro, mi sembra piuttosto scontata: tutti i personalismi hanno sempre avuto come corollario il fatto che, morto l’inventore del sistema, quest’ultimo implode e muore). Soprattutto, credo che tutti noi dovremmo augurarci che quello che il blogger definisce uno “sparuto gruppetto di finiani” cresca sempre di più per numero di componenti ed influenza, e che in Italia si riesca davvero ad avere una destra moderna, europea e presentabile.
    Perché ad una democrazia vera serve una dialettica, e per una dialettica che possa definirsi tale non è sufficiente una sinistra radical-chic spocchiosa, arrogante e chiusa nei suoi loft: ci vogliono almeno 2 parti, ciascuna delle quali sia credibile e nessuna delle quali si possa permettere di guardare l’altra solo con il sorrisetto compiaciuto di chi si crede depositario della verità e ciondola il capo nel constatare la pochezza intellettuale dell’altro.
    Ci vogliono 2 parti, nessuna delle quali possa dirsi ragionevolmente convinta di essere la sola legittimata a dominare la cultura ed il sapere. Ciascuna delle quali abbia un modello plausibile da proporre e degli argomenti (oltre che dei modi)per illustrarlo.
    Mi sembra che in Italia questo manchi. Mi sembra anche che non potremmo augurarci di meglio, per uscire dall’immobilismo soffocante che ci avviluppa e che prevede che tutto abbia già un padrone designato ed immutabile (la destra una certa realtà produttiva, la sinistra altre realtà produttive e tutta la gallassia della cultura o presunta tale, che ancora oggi vi si genuflette in massa, tranne rare eccezioni), che avere un’alternativa vera: che una destra moderna sicuramente potrebbe offrire.

  2. batta ha detto:

    Non sai quanto sono d’accordo con te vitt80, spero che questo scenario si realizzi davvero. Purtroppo non so quanto sia vero che il berlusconismo finirà insieme al suo fondatore: secondo me è uno stile, una mentalità, che ha preso piede in Italia e che sarà molto difficile da eliminare.

  3. vitt80 ha detto:

    Ma no Batta… il peronismo è finito con Peron, il gaullismo (si può dire) è finito con De Gaulle, il salazarismo è finito con Salazar… e proprio a noi ci deve dire sfiga!!

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