La morte in diretta

 

La notizia è di qualche giorno fa ma merita di essere riportata: un cameraman palestinese dell’agenzia Reuters, Fadel Shana, è stato ucciso nella striscia di Gaza dall’esercito Israeliano.

Dov’è la notizia, direte voi. Questo fatto non dovrebbe lasciarci indifferenti, ma ormai siamo “abituati” a sentire queste cose e non ci facciamo più caso. Ma ciò che rende particolare questa morte è che è stata filmata in diretta: il giornalista stava infatti riprendendo un carro armato israeliano, che a un certo punto fa partire un colpo. Breve pausa, e l’immagine sparisce. Il veicolo, con scritte “TV” e “press”ben visibili, viene colpito e vengono uccisi i suoi occupanti.

Ecco il video girato da Shana (e gli attimi successivi):

 

Qui il video con la notizia data dall’agenzia Reuters. 

English version

[via Paolo Moretti e molti altri]

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3 risposte a La morte in diretta

  1. Mich ha detto:

    La notizia è indubbiamente drammatica, e come sempre accade quando i giornalisti raccontano tragedie, lo fanno da schifo. L’articolo di Reuters, ovviamente e comprensibilmente di parte, sorvola su vari dettagli ed ne enfatizza altri, distorcendo la percezione della notizia. Per chiarire, non intendo fare l’advocatus diaboli nè difendere i colpevoli, ma certe cose mi irritano.
    E’ errato pensare che i carristi di quel Merkava potessero vedere l’adesivo sul cofano,orizzontale, che identifica efficacemente l’auto dei giornalisti ad un posto di blocco stradale, e quindi mettere a tacere un inviato scomodo con una cannonata. Gli errori possono essere stati molteplici, certo non è stata una tragica fatalità ma neanche un “notizia ammazzata” come sostiene il Paolo Moretti che hai linkato. Anzi, in modo insopportabilmente cinico uno potrebbe far notare che non solo la notizia non è “morta”, ma così l’ingiustizia da parte israeliana è addirittura enfatizzata.

    E’ dai tempi della compianta Fallaci che il giornalismo di guerra causa rischi enormi, quasi da incoscienti, agli inviati. Specie se questi, cercando lo scoop sempre siù sensazionale, circolano in aree dove l’esercito non combatte persone che imbracciano telecamere, ma RPG e Kalashnikov.
    Ripeto, non giustifico l’omicidio di quel povero cristo, ma non credo affatto a certe maliziose, sottintese insinuazioni.
    Non me ne voglia chi la pensa diversamente da me.

  2. batta ha detto:

    Non penso affatto che il giornalista sia stato ucciso volontariamente (perchè? e poi così ha avuto molta più pubblicità di quanta ne avrebbe mai avuta).
    Così come tutte le persone uccise ogni giorno non sono tutti deliberati omicidi. Quello che è secondo me inaccettabile è un numero così alto di errori, in tutte le situazioni di guerra.
    Ma in questo caso non volevo analizzare nè condannare il comportamento dei militari: a colpire non è la notizia in sè (appunto, capita..) ma proprio il fatto che sia stata ripresa in diretta proprio dalla vittima!

  3. Mich ha detto:

    Forse, per il poco tempo che ho usato per scrivere il commento precedente, non mi sono spiegato. Avevo capito il tuo punto di vista, che coincide quasi con il mio, e infatti ciò che ho scritto non era certo a te rivolto.
    Le “insinuazioni” a cui mi riferisco sono rivolte a chi vuole sempre trovare un appiglio per colpevolizzare il cattivone di turno; sappiamo benissimo che molta gente non vede l’ora di poter dire: “ecco, i soliti israeliani usurpatori di terre hanno ancora una volta mostrato di essere degli uccisori di innocenti” e cattiverie del genere. Velatamente, ma il loro pensiero rimane quello.

    Non concordo invece sul numero inaccettabile di errori; io credo che purtroppo sia inevitabile. E l’audacia degli inviati-Rambo certo non aiuta, non vale la pena di correre certi rischi per farci avere qualche immagine di esplosioni in più al telegiornale.

    Beh, per portare la discussione a un livello meno impegnativo, pur rimanendo in un certo senso in tema, un video con una soldatessa israeliana:-P che ci parla del suo carro: http://www.youtube.com/watch?v=qOQrTdwumKU

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